Isolamento acustico a pavimento in caso di riqualificazione | Articoli | Ingenio

2022-10-15 05:44:25 By : Mr. Tiger Wang

Intervenire in caso di ristrutturazione sulle pavimentazioni esistenti è un'ottima opportunità per adeguare l’edificio anche alla normativa acustica vigente. Quali soluzioni adottare? Qui un articolo di approfondimento ricco di numerose stratigrafie d'esempio.

La ristrutturazione di un appartamento comporta normalmente anche il rifacimento della pavimentazione.

Quando si ristruttura un appartamento gli impianti elettrici ed idraulici sono spesso interessati, in quanto nella maggior parte dei casi si trovano annegati nel massetto cementizio su cui la pavimentazione è installata. Per questo motivo, che sia per un fatto estetico o per una questione tecnica, la pavimentazione viene spesso interessata in caso di ristrutturazioni.

Un altro motivo fondamentale per cui è richiesto di intervenire sulla pavimentazione è l’opportunità di adeguare l’edificio alla normativa acustica vigente (DPCM 5.12.1997).

È infatti sempre consigliabile prendere in considerazione nelle ristrutturazioni anche il tema dei requisiti acustici passivi. 

Gli obiettivi devono essere quelli di: 

É opportuno evidenziare che alcuni interventi possono causare il peggioramento delle prestazioni acustiche preesistenti e comportare la nascita di contenziosi con i vicini di casa. Per questo è fondamentale in ogni attività di ristrutturazione porre attenzione alla tematica dell’isolamento acustico. 

Infine, considerando che gli interventi di ristrutturazione vengono effettuati raramente sugli immobili, a maggior ragione è più che opportuno “cogliere l’occasione” per migliorare le prestazioni acustiche dell’edificio, incrementandone il comfort abitativo e il valore commerciale.

Per isolare dai rumori da impatto si deve interporre tra sorgente di rumore e strutture costruttive adiacenti un elemento resiliente in grado di dissipare l’energia e smorzare la trasmissione di vibrazioni.

Per ottenere tale scopo possono adottarsi diverse soluzioni tecnologiche, le due più utilizzate e più efficaci sono:

Nel caso in cui la ristrutturazione comporti l’asportazione della pavimentazione e del relativo strato di supporto (massetto), con la successiva posa di una nuova pavimentazione sul nuovo massetto, sarà opportuno utilizzare la soluzione tecnologica del massetto galleggiante.

In base allo spessore totale disponibile, e allo spessore del massetto, potranno essere realizzate soluzioni differenti, con l’utilizzo di materiali resilienti studiati ad hoc. 

Le soluzioni a basso spessore più frequenti in fase di ristrutturazione sono:

Uno dei problemi più frequenti che si trovano ad affrontare oggi progettisti e applicatori è la mancanza di spessori. L’ampliarsi del mercato della ristrutturazione ha portato il mercato di fronte a due esigenze difficili da conciliare tra di loro: da un lato le richieste della committenza di avere strutture tecnologicamente avanzate, complete e altamente prestazionali, dall’altro lato la necessità di lavorare in pochissimi centimetri.

Questa richiesta di “progettazione sottile” è passata poi dalla ristrutturazione alla nuova costruzione, diventando una richiesta sempre più comune e frequente. Le tecnologie costruttive hanno fatto notevoli passi avanti ma l’innovazione richiede competenza tecnica per integrare i vari elementi del sistema ottimizzandone le prestazioni.

Per realizzare un massetto galleggiante di spessore contenuto compreso tra 3 e 5 cm occorrerà considerare in fase progettuale gli aspetti legati alle minori masse in gioco: la prestazione acustica viene ottenuta dal sistema pavimento nel suo insieme, solaio, materiale resiliente, massetto, con la logica massa-molla-massa. Se la massa rappresentata dal massetto scende anche lo strato resiliente dovrà adeguare le proprie caratteristiche di rigidità dinamica e comprimibilità in funzione del ridotto spessore e della minore massa superficiale.

Il calcolo previsionale delle prestazioni acustiche attese in condizioni di basso spessore risulta meno affidabile, per questo è preferibile testare i pacchetti in laboratorio e/o in opera.

In questo caso è stato testato il valore di isolamento di un materiale resiliente da quattro mm di spessore installato in al di sotto di un massetto fluido da 3,5 cm di spessore ottenendo una prestazione acustica di 22 dB di ∆Lw.

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La sfida più grande lanciata all’isolamento acustico è quella dei nuovi massetti autolivellanti, per i quali si parla non più di centimetri ma di millimetri. A questo livello lo sviluppo tecnologico nell’elaborazione dei prodotti ha un ruolo determinante, perché quello che bisogna garantire non è un numero testato in laboratorio, ma l’efficienza totale di un sistema in opera, efficienza che significa non solo prestazione acustica, ma anche stabilità del sistema e durata nel tempo.

Le strutture a bassissimo spessore sono molto delicate rispetto alle strutture tradizionali: è evidente che la mancanza di centimetri impatta in maniera negativa sulla performance acustica dell’intero sistema. L’equilibrio sta nel trovare la soluzione customizzata per questo tipo di struttura che permetta di ottenere il massimo abbattimento acustico possibile garantendo stabilità e durata alla struttura stessa.

Isolmant IsolTile è la soluzione ideale per questo tipo di struttura, testato in laboratorio non solo relativamente alla sua efficacia acustica ma anche per la capacità di dare stabilità a tutto il sistema. 

In questo pacchetto costruttivo è stato realizzato un sistema con riscaldamento a pavimento in soli 3,4 cm (pavimentazione compresa). Il pacchetto, oltre a garantire un ottimo isolamento acustico al rumore da impatto, è stato testato da un laboratorio autorizzato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti ed è idoneo per destinazioni di tipo Residenziale Cat.A, Uffici Cat.B ed Ambienti suscettibili di affollamento Cat.C1 secondo NTC 2018.

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Un esempio di ristrutturazione con questo pacchetto è il caso di un edificio residenziale a Monza (Complesso Regina Margherita).

Nel caso in cui la ristrutturazione comporti l’asportazione della sola pavimentazione mantenendo il massetto di supporto, sarà opportuno utilizzare la soluzione tecnologica denominata pavimento flottante, sistema in cui il materiale resiliente viene posato direttamente al di sotto dello strato di rivestimento.

La pavimentazione potrà essere appoggiata sullo strato resiliente o anche incollata ad esso.

Le prestazioni acustiche di questa soluzione variano in funzione della stratigrafia e del tipo di finitura, con valori compresi tra 16 e 22 dB.

La scelta di utilizzare una posa flottante con finitura non incollata sullo strato resiliente o una posa incollata con la finitura incollata sullo strato resiliente dipende principalmente dal tipo di finitura e dalla stratigrafia del sistema pavimento nel suo complesso.

La posa flottante con finitura non incollata è compatibile con i pavimenti in laminato, LVT SPC e parquet prefiniti tre strati. Per quanto riguarda il parquet massello, prefinito due strati e i pavimenti in ceramica occorrerà optare per la posa con finitura incollata sul materassino. Un altro fattore da considerare è la resistenza termica del pacchetto finitura e strato resiliente che dovrà sempre mantenersi ≤ 15m2K/W.

Nel caso della referenza di Palazzo Spadari ad Arezzo l’esigenza era quella di ristrutturare una villa d’epoca inserendo a pavimento un sistema radiante a bassa inerzia e basso spessore della tipologia senza massetto, con i tubi a contatto con la pavimentazione. Per ottenere l’isolamento acustico previsto dalle normative e per separare meccanicamente l’impianto radiante dalla pavimentazione è stato utilizzato uno strato resiliente compatibile con la posa incollata sul quale è stato posato un parquet prefinito due strati con schema di posa a spina con fascia e bindello.

Lo strato resiliente, che nel caso specifico incorporava una barriera vapore (Isolmant IsolTile AD) è stato posato non incollato al massetto fresato contenente l’impianto radiante. Successivamente è stato steso lo strato resiliente avendo cura di accostare tra loro i teli e di nastrarli con l’apposito sistema di sigillatura. La posa del parquet è stata fatta a colla sul materassino. Per poter stendere la colla sullo strato resiliente questo deve presentare delle caratteristiche tali per cui la colla possa far presa facilmente, la resistenza allo strappo sia sufficientemente alta da mantenere in posizione la finitura, la comprimibilità del materassino sia contenuta in modo da non produrre abbassamenti della pavimentazione.

Nel caso invece della referenza dell’Hotel Salsomaggiore Terme l’esigenza era ottenere la prestazione acustica più alta ottenibile senza rimuovere il massetto esistente e con l’installazione di una finitura in ceramica di grande formato.

La soluzione adottata è stata anche qui quella della posa con strato resiliente incollato al massetto e lastra ceramica incollata sullo strato resiliente. Oltre alle esigenze acustiche, che trattandosi di un hotel erano imprescindibili, occorreva consentire la posa delle lastre di ceramica in formato 80*120 cm con fughe piccole senza correre rischi di fessurazione delle lastre stesse.

I massetti anche se stagionati possono avere dilatazioni e ritiri nell’ordine di 0.4 – 0.6 mm per metro lineare, questi moduli se applicati ad una ampia superficie ceramica possono produrre la rottura della pavimentazione. La funzione dello strato resiliente in questo specifico caso è stata anche quella di impedire la trasmissione delle tensioni meccaniche dal massetto alla ceramica. L’utilizzo di questo sistema tecnologico ha permesso la realizzazione di una ampia hall di ingresso senza dovere riportare i giunti di dilatazione sul pavimento, sono stati gestiti perimetralmente sollo i battiscopa.

Dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche finalizzate all’ottenimento dell’isolamento acustico anche la posa di un pavimento in sovrapposizione ad uno preesistente è ottenuta con il pavimento flottante. Si potrà a seconda dei casi optare per una posa flottante, posando uno strato resiliente sul pavimento esistente e successivamente posando un parquet prefinito tre strati (o laminato o LVT) oppure per una posa incollata, che comporti di incollare sullo strato resiliente la pavimentazione in ceramica o in parquet.

In questo caso in occasione di una ristrutturazione eseguita in un appartamento di Milano costruito intorno agli anni 70 è stato utilizzato uno strato resiliente biadesivo applicato alla preesistente pavimentazione in marmo e successivamente incollato sullo strato resiliente un parquet prefinito due strati.  

Prima di procedere alla stesura della nuova pavimentazione sono stati svolti dei rilievi fonometrici che hanno riportato un valore di Lnw  pre intervento di 83 dB. Questo valore è molto alto se paragonato al limite normativo che prevede un livello sonoro non superiore a 63dB tuttavia è un valore molto comune nell’edilizia precedente agli anni 2000. Un solaio di laterocemento 20+4 con un massetto in sabbia e cemento non isolato ha un range di valori che vanno tra i 75 e gli 85 dB.

Sulla pavimentazione esistente, costituita da marmo, è stato installato uno stato resiliente adesivo. La scelta dello strato adesivo è funzionale ad una posa rapida e pulita, infatti non richiede l’abrasione della pavimentazione per renderla porosa e permeabile alle colle.

Sullo strato resiliente una volta applicata la pavimentazione in legno incollata sono stati ripetuti i rilievi fonometrici che hanno misurato un valore di 61 dB quindi all’interno dei limiti normativi con un abbattimento ∆Lw  = 22dB.

La scelta di posare un pavimento in sovrapposizione può avvenire anche per esigenze non direttamente legate all’acustica: nel caso di una concessionaria Volkswagen a Monza la scelta di installare una nuova pavimentazione in gres porcellanato su parquet esistente incollato al massetto è stata fatta per ridurre i tempi di intervento.

L’esigenza era quella di poter cambiare il layout della concessionaria in un fine settimana e senza rimuovere il pavimento esistente. L’utilizzo di IsolTIle AD ha permesso di evitare la rimozione del preesistente parquet incollato, evitare trattamenti di abrasione del parquet normalmente necessari per renderlo poroso e adatto alla stesura della colla per la nuova pavimentazione. La stesura del materassino IsolTIle AD grazie alla superfice adesiva è stata estremamente rapida, terminata la stesura si è potuto procedere all’istallazione della nuova pavimentazione ceramica incollandola su IsolTile AD.

I sistemi radianti più recenti consentono di realizzare stratigrafie di spessore contenuto. Il basso spessore anche in presenza di sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento è legato a due principali esigenze: la bassa inerzia e l’ingombro ridotto entrambi ottenibili riducendo lo spessore del massetto o addirittura eliminandolo. Dal punto di vista acustico questo rappresenta come abbiamo visto una sfida.

Per ottenere le prestazioni acustiche desiderate si potrà volta per volta, tenendo conto della stratigrafia, della finitura e della destinazione d’uso, adottare la soluzione del massetto galleggiante o del pavimento flottante.

La soluzione del massetto galleggiante si può utilizzare come è ovvio in presenza di un massetto che ricopre come massa inerziale il vero e proprio impianto (il pannello di supporto che contiene i tubi in cui passa acqua calda/fredda). In funzione dello spessore del massetto veniamo ricondotti alle soluzioni acustiche viste precedentemente.

Per tutti quei sistemi a bassa inerzia in cui lo spessore del massetto è minimo oppure non è presente sarà necessario inserire uno strato resiliente al di sotto della finitura, sia attraverso la posa flottante che attraverso la posa incollata.

In vista di un intervento di ristrutturazione che prevedeva l’utilizzo di un sistema radiante con massetto autolivellante di spessore 30 mm sono state svolte delle prove di laboratorio per valutare la prestazione acustica che sarebbe stato possibile ottenere. Come abbiamo già visto nelle soluzioni a basso spessore, con ridotte masse superficiali in gioco, la prova di laboratorio risulta più affidabile del calcolo previsionale.

Il pacchetto realizzato presentava un sistema radiante costituito da un pannello da 23 mm per il supporto dei tubi coperto da un massetto fluido premiscelato da 3 cm appoggiato su uno strato resiliente da 4mm integrante la barriera vapore. Il risultato acustico ottenuto in laboratorio è stato di 25dB di ∆Lw .

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Quando invece non sono previsti massetti vengono utilizzati impianti radianti a secco che possono prevedere la presenza di un isolante termico per l’alloggiamento dei tubi oppure non prevederlo. In entrambi i casi l’intervento di isolamento acustico dovrà essere effettuato con il sistema del pavimento galleggiante sopra l’impianto stesso.

Una delle soluzioni più frequenti è quella di posizionare sul piano di posa esistente, che si tratti di massetto o di pavimentazione preesistente, un pannello isolante termico che alloggia i tubi. Il pannello stesso costituisce il nuovo piano di posa sopra il quale verrà installata la nuova pavimentazione. In questo caso per ottenere la prestazione acustica verrà posizionato uno strato resiliente specifico per pavimenti radianti tra il pannello ed il pavimento. Il pavimento verrà successivamente appoggiato o incollato sullo strato resiliente.

Nelle numerose prove di laboratorio e di cantiere effettuate sono stati ottenuti valori acustici soddisfacenti 23dB di ∆Lw .

In questa residenza privata in provincia di Monza e Brianza la richiesta era quella di ottenere una buona prestazione acustica per un pavimento in legno massello di Teck di spessore 20 mm installato sopra un sistema radiante a secco costituito da pannelli in xps da 25mm alloggianti i tubi. La tipologia di pavimento scelto dalla committenza non poteva essere posata in modalità flottante, tuttavia l’elevato spessore del pavimento in legno presentava una elevata resistenza termica tale da essere prossima al limite normativo del 15 m2K/W.

Per ottenere la prestazione acustica desiderata che fosse però compatibile con le esigenze di efficienza energetica e stabilità meccanica del sistema è stato utilizzato uno strato resiliente termo-conduttivo viscoelastico a bassissima resistenza termica (≤ 0.01m2K/W) rivestito da uno strato adesivo per la posa flottante del parquet massello.

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